Teatro alla Scala di Milano: 10 Curiosità che Forse non Conosci
Un simbolo internazionale della musica lirica. Uno dei più prestigiosi e famosi teatri a livello mondiale. Una vera e propria istituzione del capoluogo lombardo, nota per la sua splendida architettura e per le sue affascinanti opere. Parliamo ovviamente del Teatro alla Scala di Milano.
La storia della Scala di Milano ha inizio nel 1776 quando un incendio rase completamente al suolo l’ex Teatro Ducale, punto in cui oggi sorge Palazzo Reale. Da quel momento, con l’appoggio dell’Imperatrice Maria Teresa D’Austria, i milanesi iniziarono a edificare il nuovo teatro che sarebbe stato ancor più grandioso e maestoso. Il progetto dell’opera fu commissionato all’architetto neoclassico Giuseppe Piermarini. I lavori vennero terminati in due anni e la Scala venne ufficialmente inaugurata a Milano il giorno 3 agosto dell’anno 1778, con l’opera “L’Europa Riconosciuta” di Antonio Salieri.
Oggi il Teatro alla Scala di Milano è considerato il tempio della cultura per eccellenza ed è una delle opere italiane più invidiate in tutto il mondo. La sua storia è così ricca da celare molte curiosità, di cui probabilmente non sei ancora a conoscenza.
10 Curiosità sul Teatro alla Scala di Milano
1. La Prima
La Prima, ovvero l’apertura della nuova stagione della Scala di Milano, si tiene ogni anno la sera del 7 Dicembre, in occasione del giorno di Sant’Ambrogio, patrono della città, per iniziativa del direttore artistico dell’epoca Victor de Sambata. Questa serata speciale ha un immenso valore sia dal punto di vista simbolico che extramusicale nel panorama cittadino.
2. Il Nome
La Scala di Milano deve il suo nome al luogo in cui il teatro venne costruito: il punto in cui sorgeva la trecentesca chiesa di Santa Maria alla Scala. L’edificio invece prese il nome dalla sua committente, Beatrice Regina della Scala, discendente di una ricca dinastia veronese.
3. Maria Callas
Una delle artiste più acclamate di sempre fu Maria Callas, con la sua indimenticabile performance nei panni di Violetta, nella Traviata del 1955 alla Scala di Milano, affiancata dal grande regista Luchino Visconti. Di particolare interesse nel teatro il famoso “punto Callas”, punto preciso del palcoscenico dal quale faceva arrivare la sua voce in ogni angolo teatro.
4. L'Energia Elettrica
La Scala di Milano è stato il primo teatro al mondo a essere illuminato con luce elettrica. Durante la notte di Santo Stefano del 1883, in occasione della Prima della “Gioconda” di Ponchielli, 2450 lampadine elettriche furono infatti accese dalla centrale Edison di Santa Radegonda.
5. Lampadario Centrale
Uno dei tratti distintivi più noti della Scala di Milano è il grande lampadario centrale in cristallo di Boemia con ben 400 lampadine e cupoletta di plastica, usate per motivi di sicurezza, per evitare un peso eccessivo. Questa è solo la copia della versione originale ottocentesca, realizzata dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
6. Il Maestro
I veri protagonisti della storia della Scala di Milano sono stati i vari artisti e compositori che misero in scena le loro opere in questo teatro, tra cui Toscanini, Rossini, Donizetti e Puccini. Tra tutti Giuseppe Verdi è stato in assoluto il compositore più legato alla storia di Milano e della Scala, dopo il suo straordinario trionfo con il Nabucco nel 1842. Nabucco con il coro Va’ Pensiero, divenne infatti un successo molto popolare, grazie al forte sentimento patriottico nella Milano in pieno fermento per il nascente Risorgimento Italiano. Il legame tra la città e Giuseppe Verdi era talmente forte, che negli ultimi momenti di vita del Maestro, in segno di rispetto per il suo stato di salute, i milanesi deposero del fieno davanti al Grand Hotel et de Milan, per evitare che il passaggio delle carrozze disturbasse la sua quiete.
7. Il Laboratorio Ansaldo
Sin dal 2001, i laboratori del Teatro alla Scala di Milano sono riuniti presso l'ex insediamento industriale delle acciaierie Ansaldo a Milano. Si tratta di 20000 metri quadrati di struttura dove avvengono la maggior parte delle lavorazioni artigianali degli allestimenti scenici, più di 60000 costumi di scena, oltre alle sale di prova per il coro e uno spazio scenico per le prove di regia, con dimensioni perfettamente corrispondenti a quelle del palcoscenico originale.
8. Il Palchetto
Il palchetto del Teatro alla Scala di Milano apparteneva a singole famiglie, che lo addobbavano secondo i propri gusti e lo status sociale di appartenenza. Poteva essere presente ogni tipo di addobbo, ad eccezione della tendina, che affacciata sulla platea, doveva essere rigorosamente uniforme a tutte le altre. Per l’aristocratico, il palchetto era un’occasione in più per farsi riconoscere a quei tempi. Molto interessante la curiosità legata al palchetto 13. Un palchetto di ignota appartenenza, che era interamente tappezzato di specchi, probabilmente disposti in modo poter osservare e spiare ogni angolo del teatro.
9. Il Gioco di Azzardo
Agli inizi dell'800, prima e dopo gli spettacoli teatrali, alla Scala di Milano si praticava il gioco d'azzardo. Le 700 sedute della platea, erano infatti mobili ed erano stato concepite per essere spostate e lasciare posto ad un libero spazio in cui poter giocare. Si racconta che lo stesso Alessandro Manzoni avrebbe perso la testa per un particolare gioco di carte in voga tra il ceto borghese/aristocratico che frequentava la Scala.
10. Le Agenzie dell'Applauso
A Milano, proprio come a Parigi, c’erano agenzie specializzate con professionisti dell’applauso o della richiesta di bis. E anche alla Scala, per supportare i cantanti d’opera, il listino prezzi prevedeva il pagamento di 25 lire per gli uomini e 15 per le donne.
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