Essere proprietari di immobili in affitto non è così semplice come si potrebbe pensare, soprattutto perché bisogna sapersi difendere da chi non paga l’affitto. Infatti, dopo aver svolto tutti gli adempimenti necessari per potere guadagnare con la propria casa, pubblicato l’annuncio su siti ad hoc, scelto l’inquilino, firmato il contratto di affitto, stipulato le assicurazioni necessarie, capita anche che l’affittuario non paghi il canone di locazione. Per quanto a nessuno piaccia essere insistenti, l’unica scelta per il proprietario rimane quella d tempestare di email, messaggi o chiamate il proprio inquilino. Anche perché, come tutti sappiamo, gestire carte, assicurazioni, affitti, bollette è sempre stressante e richiede molto tempo. Dunque, come farsi pagare gli affitti arretrati? O meglio ancora, come evitare che il proprio inquilino non paghi l’affitto?
La scelta dell’inquilino è fondamentale perché sebbene esista la possibilità di disdetta per morosità e di sfrattare un inquilino moroso, questo non avviene velocemente. Per cui, a seconda della proprietà che si decide di affittare e alle proprie necessità, un proprietario può individuare il proprio target di riferimento, ovvero la categoria di persone a cui affiderebbe la propria casa. Meglio giovani studenti e professionisti o coppie e famiglie? Si tratta di affitti a breve, medio o lungo termine? Si ammettono animali? È consentito fumare all’interno? Queste domande possono aiutare a determinare l’inquilino ideale. Tuttavia non basta, infatti è consigliabile che il proprietario faccia degli ulteriori controlli. Per esempio può richiedere le ultime due buste paga per assicurarsi che il futuro inquilino abbia un reddito sufficiente a coprire le spese dell’immobile, quali affitto e bollette. Può essere una buona idea anche quella di chiedere delle referenze, ovvero i recapiti del precedente affittuario e del datore di lavoro, che può confermare la stabilità dello stesso. Per finire, è buona pratica richiedere che l’inquilino nomini un garante per l’affitto. Quest’ultimo sarà vincolato ad assumersi la responsabilità di assorbire i costi di affitti non pagati qualora il proprietario non dovesse riuscire a contattare l’inquilino.
Comunicare e raggiungere un compromesso
Per prima cosa è importante cercare una comunicazione con l’inquilino. Spesso una conversazione calma, professionale e dove il rispetto è reciproco può risolvere una disputa in modo efficiente e, soprattutto, senza incorrere in spese legali. Quindi prima di inviare email o messaggi aggressivi e telefonare incessantemente all’inquilino, fai un profondo respiro e ricorda a te stesso il potere di una comunicazione efficiente. Inoltre è importante anche capire la causa del mancato pagamento: se si tratta di una dimenticanza o di un ritardo dovuto a un pagamento di emergenza a cui si è dovuto dare precedenza, o se invece il pagamento non è stato effettuato a causa della perdita del lavoro. Nel primo caso, la pazienza può portare a dei risultati, ad esempio inviando una mail di promemoria nei giorni precedenti al pagamento in modo da evitare che la dimenticanza si verifichi nuovamente, e raggiungere così un compromesso che funzioni per entrambi. Se si tratta di una difficoltà temporanea si può pensare ad una soluzione a rate di modo che le somme siano ridotte e l’inquilino sia facilitato nel pagamento. Nel secondo caso, invece, sapere che il mancato pagamento è dovuto un licenziamento può spronarti ad organizzarti per terminare il contratto e cominciare le ricerche per un nuovo inquilino o, se i rapporti sono buoni e c’è fiducia, pensare di ridurre temporaneamente l’affitto per concedere all’inquilino il tempo di rimettersi in piedi e trovare un nuovo impiego. Qualsiasi sia la motivazione è importante stabilire un tipo di comunicazione rispettosa ed educata. È fondamentale inoltre raggiungere un accordo scritto, che sia email, messaggio o un nuovo contratto, con l’indicazione della data in cui si è giunti a quella decisione. Non lasciare mai che questo tipo di accordo rimanga solo verbale perché altrimenti, se le cose non andassero come previsto, non avrai la possibilità di appellarti a nulla.
Sfratto per morosità
Se non risulta possibile raggiungere un compromesso che funzioni per entrambe le parti e se l’inquilino continua a non pagare, il passo successivo è quello di contattare il garante dell’affittuario, quindi colui che si è incaricato di fare fronte alle spese in caso di mancato pagamento. Nel caso in cui anche questo tentativo non dovesse andare a buon fine, si passa allo sfratto per morosità. Quest’ultimo è un procedimento che permette al proprietario dell’immobile di riappropriarsi dello stesso, e quindi sfrattare l’inquilino, in seguito alla morosità nel pagamento dell’affitto stipulato nel contratto. Per poter avviare questo procedimento la mancanza del pagamento dev’essere però avvenuta in maniera persistente. Inoltre per poterlo richiedere è necessario che il proprietario mandi una lettera di diffida all’inquilino in cui richiede il pagamento e fissa una data di scadenza oltre la quale il padrone di casa potrà procedere con lo sfratto tramite azioni legali. Se anche in questo modo, non si dovessero ottenere risultati positivi si procede con una citazione in udienza, dove sarà il giudice a decidere come risolvere la situazione emettendo un’ordinanza.
Sperando che non si arrivi a questo scenario spiacevole per tutti, i consigli da tenere a mente sono: cercare una forma di comunicazione rispettosa ed educata, mantenere una posizione ferma con l’inquilino volta ad ottenere il pagamento il prima possibile o trovare un compromesso soddisfacente per entrambi, e fare sempre delle ricerche esaustive prima di scegliere l’inquilino.
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